Teatro

36° Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste

36° Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste

Organizzato per il 36° anno consecutivo dalla Fondazione Teatro Lirico "Giuseppe Verdi", il Festival Internazionale dell’Operetta 2005 anche quest’estate intende rispecchiare nella programmazione artistica il passato e il presente del Teatro musicale leggero. Da una parte dunque ampio spazio sarà riservato all’aurea tradizione viennese rappresentata dalle operette di Johann Strauss, Franz Lehár e Carl Millöcker; dall'altra, grande attenzione sarà dedicata al più moderno genere del musical che continua a tradurre e ad aggiornare sul palcoscenico la lezione di Broadway e la magia musicale dello schermo. Lungo l'itinerario del Festival, che si articolerà in un mese e mezzo di attività, Il Pipistrello lascerà così la scena a Nunsense e a Grease; La vedova allegra cederà il posto alla rivisitazione in musical del mito asburgico di Elisabeth per chiudere, dopo la frizzante parentesi del concerto “Dal musical al film” , con un’operetta in forma semiscenica di rara rappresentazione in Italia, Gasparone di Carl Millöcker. La rassegna, che coinvolgerà gli organici artistici stabili della Fondazione Lirica triestina dell’Orchestra, del Coro istruito dal M° Lorenzo Fratini e del Corpo di ballo, si apre il 30 giugno al Teatro Verdi con la ripresa di una delle produzioni del Festival più ammirate nel corso degli anni: Il Pipistrello (Die Fledermaus) di Johann Strauss junior che sarà presentato nella messa in scena ideata da Gino Landi e ripresa da Maurizia Camilli. Capolavoro assoluto, considerato unanimemente come modello indiscusso del genere musicale dell’operetta viennese, il valore storico del Pipistrello è stato avallato dal consenso di compositori quali Wagner, Brahms, Hanslik, Ravel e da direttori musicali del calibro di Furtwängler, Kleiber, Toscanini, Karajan. Fu rappresentato per la prima volta al Theater an der Wien nel 1874 convincendo subito il pubblico con la forza della sua ilarità e la ricchezza dell’ inventiva musicale del suo autore che pervade tutta la partitura: dall’esuberante valzer centrale che si preannuncia già nella splendida ouverture iniziale fino alla frenetica stretta finale in cui si smascherano i vari personaggi come in un sottile gioco di apparenze e realtà. Il Pipistrello è lo specchio dei suoi tempi: la festosa epopea del travestimento e della mascherata rispecchiano lo scetticismo e l’oblio dei valori che insidiavano una Vienna imperiale ormai sulla strada della inarrestabile decadenza. La crisi di identità dell’impero asburgico si sarebbe realizzata con la fine di un’epoca-mito entro breve tempo. Il Pipistrello si rappresenta al Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” il 30 giugno e il 2,3,5,7,9 luglio. La Sala Tripcovich, rivelatasi sede congeniale alla rappresentazione degli spettacoli di musical per la sua ottima visibilità da tutti gli ordini di posto, ospiterà per la prima volta a Trieste, il 13 e il 14 luglio Nunsense di Dan Goggin, l’ esilarante ”musical delle suore” in una produzione della Compagnia della Rancia realizzata in collaborazione con la Compagnia del Gentile nella traduzione ed adattamento di Fabrizio Angelini e Gianfranco Vergoni. Questo musical è il secondo nella storia off-Broadway per permanenza continuativa sulla scena (8 anni) ed è stato rappresentato in tutto il mondo in 26 lingue. Angelini, che vide questo spettacolo a New York nel 1992, lo propone per la sua carica travolgente d’energia e simpatia, ingredienti principali di Nunsense che ha preceduto ed anticipato fenomeni come “Sister Act” e “Un ciclone in convento”. Nuovamente alla Sala Tripcovich e ancora a cura della Compagnia della Rancia in collaborazione con Musical Italia, il 15,16 e 17 luglio sarà ripresentato “Grease”, un altro spettacolo da record vicino al traguardo delle 1000 repliche che ovunque nei teatri di tutt’Italia ha sempre registrato il tutto esaurito. Dal suo debutto in Italia nel 1971 con Lorella Cuccarini nel ruolo di Sandy a oggi, lo spettacolo si è rinnovato nel cast mantenendo però inalterati quegli ingredienti che ne hanno determinato il grande successo come la musica, uno scatenato rock ‘n’ roll, e alcuni simboli intramontabili della generazione degli anni Cinquanta, quali le atmosfere americane dei fast-food, dei capelli con la brillantina, del ciuffo alla Elvis ecc.. Fiore all’occhiello e al centro della programmazione di questa 36° edizione del Festival è La vedova allegra capolavoro di Franz Lehar messo in scena per celebrare i 100 anni dalla prima rappresentazione viennese al Theater an der Wien nel 1905 cui fece seguito, nel 1907 la prima rappresentazione italiana al Teatro Filodrammatico di Trieste. In seguito, dall’agosto 1950, con la prima edizione all’aperto del Festival al Castello di San Giusto inaugurata appunto dall’operetta di Franz Lehár e diretta dal M° Cesare Gallino con Marka Magiary, la Vedova allegra diviene un “cult” della rassegna musicale dell’Operetta organizzata dal Teatro Verdi. L’intreccio sentimentale si basa su una serie di equivoci che coinvolgono tutti i personaggi con scambi di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni che si sbrogliano alla fine con il matrimonio dei due protagonisti la bella Hanna Glawari, impersonata dal soprano Fiorenza Cedolins e in alcune recite da Amarilli Nizza e il Conte Danilo, un aitante principe diplomatico interpretato da Miro Dworsky e, in alternanza, da Armando Ariostini. La Vedova Allegra si replica il 21,23,26,27 e 29 luglio. Promosso dalla Provincia di Trieste nell’ambito della rassegna “MiramarEstate” e del Festival dell’Operetta, proposto nella splendida e suggestiva cornice del Parco di Miramar martedì 19 luglio ritorna Elisabeth, il musical, di Michael Kunze e Sylvester Levay sulla storia dell’Imperatrice d’Austria. Lo spettacolo è una coproduzione Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” e Vereinigte Bühnen Wien ( Teatri Riuniti di Vienna). Il grande successo registrato da questo musical in tutto il mondo che attesta con quanto impegno la città di Vienna, oggi punto di riferimento internazionale per gli scrittori di musical, promuove questo genere musicale come forma artistica che ha raggiunto un livello qualitativo internazionale certamente degno di affiancarsi ai generi musicali più tradizionali dell’opera e dell’operetta. Elisabeth sarà ripresentato a Trieste in forma semiscenica ed è una rivisitazione moderna, anticonvenzionale e anche a tratti dissacrante, del mito di “Sissi”, l’imperatrice d’Austria morta a Ginevra per mano di un anarchico italiano, Luigi Lucheni. Proprio Lucheni, terrà il filo della narrazione in una sorta di visione retrospettiva della vita di Elisabeth, mettendo in evidenza, a sua discolpa con i posteri, il rapporto “d’amore” dell’Imperatrice con la morte, un’attrazione che percorse tutte le fasi della sua vita. Lo spettacolo alterna i brani musicali, di cui i più celebri saranno eseguiti in lingua originale con sopratitoli in italiano, agli interventi narrativi di Lucheni, in italiano. Lo spettacolo si rappresenta il 21,22,23,25,26 e 27 luglio al Parco di Miramare. Il 7 agosto ancora il Parco di Miramare ospiterà una parentesi concertistica dal titolo Dal musical al film, una raccolta di brani di autori quali Williams, Barber, Schifrin e Webber. Protagonista l’Orchestra Filarmonica del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” diretta, per l’occasione, dal M° Caspar Richter a conclusione della sua direzione di Elisabeth. Nata nel 1998 La Filarmonica del Teatro Verdi di Trieste è composta in gran parte dagli stessi professori d’orchestra del teatro triestino e intende rafforzare la presenza ed il nome del Teatro Verdi anche nel territorio contermine con l’obiettivo di coinvolgere nella propria attività giovani talenti musicali della Regione Friuli Venezia Giulia con programmi che spaziano dalla musica antica a quella contemporanea. La 36° edizione del Festival dell’Operetta si chiuderà al Parco di Miramare il 10 e 11 agosto con le rappresentazioni dell’operetta “Gasparone” di Carl Millöker nella traduzione ritmica italiana di Nicolò Ceriani che ha curato anche i dialoghi e l’adattamento scenico. E’ la prima esecuzione semiscenica italiana in tempi moderni e si realizza in collaborazione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta Friuli Venezia Giulia e con la rassegna MiramarEstate promossa dalla Provincia di Trieste. Molto eseguita in Austria e Germania, dove sono state prodotte numerose edizioni discografiche, video e cinematografiche, Gasparone è una delle più eleganti e raffinate operette viennesi per il brillante intreccio e per l’altissima qualità delle musiche dell’autore, uno dei più sensibili interpreti dello spirito viennese dopo Strauss. Il successo che ne accolse la prima esecuzione fu dettato dal suo esotismo anche se la Sicilia proposta per l’ambientazione di Gasparone riflette un’immagine letteraria e stereotipata più che la realtà. Nel Gasparone, il bandito -ma in realtà un nobile che combatte la corruzione locale-, farà trionfare la giustizia e l’amore per la bella Carlotta sui ritmi delle marce, delle tarantelle e, soprattutto dei valzer come il Valzer della felicità che è una delle pagine più note dell’operetta.